giovedì 30 aprile 2020

Lettino



Lettino
Martha Medeiros
ed. Beat Edizioni
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Ho un'amica che ha una libreria casalinga fornitissima, sempre disposta a condividere i suoi libri e il suo tempo.
Ci facciamo delle lunghissime chiacchierate, con lei viene facile parlare di tutto, spesso il nostro argomento principale verte sui  libri, di cui ci scambiamo consigli, aneddoti e frasi che ci sono piaciute.
In più di un'occasione mi ha mandato frasi di libri che si riferivano ad una situazione che stavo affrontando.
Mentre le davo una mano a spolverare la sua libreria, rigorosamente in ordine alfabetico e suddivisa per casa editrice, mi ha consigliato questo libro di Martha Medeiros.

Ho sempre saputo che ci si può curare con i libri, o meglio che ci sono dei libri per ogni situazione che stiamo vivendo, perché quando non sto bene faccio fatica a leggere, e ho scoperto che Raffaella é la mia personale farmacista letteraria!
Era il libro giusto al momento giusto, mi é piaciuto molto, mi ha fatto ridere e mi ha commosso, ma soprattutto mi ha fatto riflettere e dare il giusto peso a parecchie cose che avevano caratterizzato i mesi scorsi.

Trama:
Bella, quarantenne, ricca, felicemente sposata, madre di due splendidi figli ormai grandi, la protagonista di questo romanzo non sa bene, alla prima seduta dallo psicanalista, la ragione di questa sua scelta. Ma man mano che le sedute procedono (ogni seduta un capitolo), la sua vita, lentamente, le si sgretola davanti agli occhi. Lo splendido marito è in realtà un amore corroso dal tempo, la sua vita professionale un autentico fallimento, la morte di sua madre un dolore mai superato, l'infanzia una zona nera, la giovinezza un malinteso, la vita sessuale un cimento. Il mondo le crolla addosso intanto che acquista fiducia nel suo psicanalista, e a lui dice cose che non ha mai detto apertamente nemmeno a se stessa, davanti a lui ride e piange disperatamente. Nel corso della terapia si separa, ha un amante deludente, prova gelosia verso la nuova compagna del suo ex marito. E nell'elaborazione di un lutto durato una vita intera, comincia a intravedere uno spiraglio di luce finalmente autentica, dalla quale ripartire per ricostruire sulle macerie del passato.

16/2020
Sfida personale: 9. Un libro consigliato da un'amica

Ho imparato che bene o male nella vita ognuno di noi si porta il suo fardello, e che sta a noi decidere come vogliamo giocarci le nostre carte.

 "Vivo circondata da tante persone, ma non siamo mai noi stessi in presenza di testimoni."

"La domenica é il mio inferno astrale. Dubito che ci sia qualcosa di più tedioso.
E' il giorno per riposare, del pranzo in famiglia, della passeggiata nel parco: la domenica é troppo benevola.
Non c'é la malizia del sabato, né la determinazione del lunedì.
E' un giorno a cavallo del muro, non é un giorno di festa, né di lavoro.
Né li, né qui.
Né più, né meno."

Lutto alle pompe funebri



Lutto alle pompe funebri
Diego Bernasconi
Simona Torriani
ed. Ericlea
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Ho letto questo breve libro divertentissimo dopo "Resto qui" che come ho detto nel post relativo mi ha fatto parecchio riflettere e mi ha lasciato dentro parecchi pensieri.

Ho sorriso e riso parecchie volte, tutta una girandola di malintesi che ruotano attorno ad una famiglia che ha un'impresa di pompe funebri, un romanzo stile Andrea Vitali, ma che mi é piaciuto ancora di più, scanzonato, divertente e nonostante il tema, allegro.
Mi é sembrato di assistere a una commedia dialettale che facevano quando ero piccola e che guardavo assieme ai miei genitori, quelle odierne le trovo molto "insipide" e spesso ci sono attori che parlano italiano.

Trama dal sito dell'editore:
«Adele e Clelia sono le due anziane matriarche della premiata “Onoranze Funebri Bettoni” che da sempre monopolizza la vita – e la morte! – di tutti gli abitanti di un bucolico paesello adagiato sulle prealpi lombarde. Quando però la nera signora viene a bussare alla porta dei Bettoni, presentandosi sotto forma di un cotechino freddo trangugiato a tradimento in una tetra notte invernale, la faccenda comincia a divenire interessante. Vi è poi il mistero inquietante del cadavere della fu Signora Clelia, che sparisce dalla sera alla mattina… Insomma, ecco servite tutte le premesse per una commedia drammaticamente divertente! Tutto il paese non può che meravigliarsi e… mettersi alla ricerca della compianta defunta. Venite a conoscere Enrico, l’erede designato dell’impero necroforo dei Bettoni, la sua dolce metà in dolce attesa, il medico del villaggio che distingue a malapena un essere umano da un vitello, la postina Rita e soprattutto il solerte apprendista becchino Otto da Obwaldo!

15/2020
Sfida personale: 28. Un libro che mi fa ridere

Ho imparato una cosa che in fondo cerco sempre di mettere in atto, spesso nella vita le cose sono facile se le prendiamo con un pizzico di ironia.

domenica 19 aprile 2020

Storia ragionata della sartoria americana del secondo dopoguerra


Storia ragionata della sartoria americana del secondo dopoguerra
Stefano Domenichini
ed. Autori riuniti
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Ho preso questo libro in biblioteca attirata dalla copertina ma anche perché avevo voglia di qualcosa di leggero e di breve.
E ho trovato quello che cercavo.
Il libro si suddivide in tre storie.
La prima, é anche la mia preferita, racconta la vita di un ragazzo ebreo che in America riesce a far strada nonostante debba superare diversi ostacoli, che a volte ha contribuito a creare.
Per puro caso si trova a filmare l'assassinio di John F. Kennedy a Dallas.

Le altre due storie si intitolano "Storia ragionata delle lenti a contatto" e "Storia ragionata degli anni ottanta", che ho trovato meno interessanti della prima ma pur sempre carine.

13/2020
Sfida personale: 78. Un libro per ogni lettera dell'alfabeto D

Ho imparato che Richard Nixon era l'antagonista di JF Kennedy alle elezioni presidenziali del 1960.

Proibito leggere


Proibito leggere
Alan Gratz
ed. Mondadori
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Ho trovato questo libro per ragazzi molto piacevole, l'ho letto a febbraio, ma per una questione di tempo riesco a scriverne la mia recensione.
Devo dire che per una volta il mio ritardo cronico a scrivere le recensioni, dovuto soprattutto alla voglia di tuffarmi in un nuovo libro quando ne finisco uno, é stata una delle cose più significative che potessi fare in termine di post.

La storia racconta di una protagonista che ha qualche problema a relazionarsi con i compagni di scuola  e che anche a casa non riesce mai ad imporsi, l'unica sua isola felice sono i libri.
Un po' come quello che sta succedendo a tutti noi in questo periodo che siamo chiusi in casa, in cui oltretutto hanno chiuso librerie e biblioteche.
Mai come in questo periodo ho potuto capire fino in fondo quello che la piccola Amy Anne deve aver provato quando le hanno portato via la possibilità di rifugiarsi nel nido confortevole che solo i libri le sanno dare, e proprio come lei ho attuato degli stratagemmi per poter continuare a leggere, tipo scambi con amiche, leggere in digitale, rileggere e dare una possibilità a libri che non avrei mai letto.


Trama dal sito dell'editore
Amy Anne ha nove anni, obbedisce sempre ai genitori, non si lamenta mai e non dice mai la sua. Ma quando alcuni libri, tra cui il suo preferito - quello che ha già letto tredici volte e non si stancherebbe mai di rileggere -, vengono banditi dalla biblioteca della scuola perché accusati da una mamma di essere inappropriati, Amy Anne capisce di non poter restare ferma a guardare. Leggere tutti i libri messi all'indice vorrebbe essere il suo silenzioso gesto di protesta, ma altri compagni si uniscono a lei e in breve tempo si trova a gestire segretamente nel suo armadietto una Biblioteca dei Libri Banditi. Quando viene scoperta, Amy Anne e i suoi amici decidono di non arrendersi e contrattaccare: in fin
dei conti, una volta che hai bandito un libro puoi bandirli tutti….


12/2020
Sida personale: 27. Un libro che parla di libri

Ho imparato che in caso di bisogno ci sono sempre delle valide alternative e che bisogna battersi per quello in cui si crede.

giovedì 16 aprile 2020

Insonnia


Insonnia
Tahar Ben Jelloun
ed. La nave di Teseo
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Mentre gironzolavamo tra gli scaffali della libreria, prima che chiudessero, a mia figlia Anastasia salta all'occhio questo libro, leggiamo la trama, sembra interessante, poi ne guardiamo altri, ma questo continua a tornare nei nostri discorsi.
Ad ogni passaggio in libreria era li che occhieggiava, ma per un motivo o per un altro la nostra scelta cadeva altrove.
Poi finalmente l'abbiamo preso.

La trama é surreale, abbastanza lontana dal genere che sono abituata a leggere, anche se ultimamente sto spaziando fra generi e stili a me inusuali.
In questa quarantena sto leggendo diversi libri in parallelo, un classico, uno appena pubblicato, un mattone che trascino e questo libro.
Tutti stili assolutamente distanti fra loro che mi permettono di non perdere il filo della trama.
Questo libro é proprio quello che mi serviva per dare leggerezza alle letture, nonostante il tema di cui si parla sia tutt'altro che leggero e qua e la fra le righe venga più volte accennato all'eutanasia, pratica ancora non legale in parecchie nazioni.
Mi é piaciuto molto anche il finale, forse l'unico possibile, che a distanza di qualche giorno mi fa ancora riflettere, mi piacciono i libri che non mi scivolano via ma che mi alleggiano dentro.

Trama dal sito dell'editore:
Uno sceneggiatore di Tangeri che soffre gravemente di insonnia scopre che per poter finalmente dormire deve uccidere qualcuno. Incomincia da sua madre.
Sembra assurdo, anzi è assurdo – è sempre stato un uomo onesto, rispettoso, gentile – ma solo uccidendo, come in un gioco surreale, guadagna dei punti-sonno.
Per minimizzare il problema, decide di limitarsi a persone già in fin di vita; la sfida è riuscire a essere lì, al loro capezzale, un attimo prima che spirino da sé.
Il protagonista dà così il via a imprese rocambolesche per infilarsi nelle camere di ospedale: si finge infermiere, figlio, parente… è disposto a tutto, pur di essere lì al momento giusto. Quando però si trova a uccidere un vecchio torturatore del regime di Hassan II, il “gioco” ai suoi occhi acquista un nuovo significato: sa di aver fatto giustizia e quella morte gli procura mesi di pace notturna. Più è rilevante la vittima, più ne guadagna il suo sonno.
Lo sceneggiatore, capace di commettere crimini dalla perfezione cinematografica, prende dunque a misurarsi con prede sempre più grosse, in una spirale inquietante di bisogno e violenza. Riuscirà a vincere una volta per tutte l’insonnia? Non ne è affatto sicuro, può bastare un solo errore nella messinscena per far precipitare tutto.




11/2020
Sfida personale: 121. un libro pubblicato nel 2019

Ho imparato che a volte lasciare la strada conosciuta per una sconosciuta può farci avere delle belle sorprese.

mercoledì 15 aprile 2020

Resto qui

Resto qui
Marco Balzano
ed. Einaudi
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Dopo aver letto questo libro, ho capito molto meglio "I bambini di Svevia".
I libri non sono collegati fra di loro, ma "Resto qui" parla delle difficili condizioni in cui vivevano nei paesini di montagna non molti anni fa, e mi é un po' più chiaro il sacrificio che moltissime famiglie fecero di lasciar partire i loro bambini.

La storia é ambientata in un paesino del sud Tirolo, Curon, e ruota attorno alla costruzione della diga che sommergerà il paesino, lasciando affiorare solo il campanile, che é anche l'immagine della copertina del libro.

A parte la costruzione della diga, la storia é romanzata, ma la vicenda di Trina potrebbe essere effettivamente successa.
Un racconto che per me é stato un colpo al cuore, e che, parecchi giorni dopo averlo lasciato sedimentare dentro di me mi lascia ancora parecchie cose su cui riflettere.
Parecchie le tematiche che vengono affrontate, a partire da questa popolazione del Sud Tirolo che per le vicende politiche si ritrova annessa all'Italia ma che parla tedesco, l'avvento di Mussolini che obbliga all'uso dell'italiano, l'emigrazione dal sud Italia al nord per motivi di lavoro, le deportazioni di persone che il regime ritiene "pericolose" per le loro idee, la guerra, l'idea che arruolarsi con Hitler permetterà di essere austriaci, l'espropriazione di villaggi per il bene della nazione.
Ho trovato dolorose tutte queste vicende, inflitte a persone che non chiedevano altro di poter vivere serenamente fra le loro montagne, occupandosi delle loro attività e potendo trasmettere la loro cultura ai loro figli.
Un libro che ho letto dopo "Le otto montagne" di Paolo Cognetti e dopo "I bambini di Svevia", tutti e tre ambientati nelle montagne del nord Italia, una mia personale trilogia di libri da leggere, ognuno di questi tre ha dato un qualcosa in più agli altri.

14/2020
Sfida personale 71. Un libro che mi é stato ispirato da un gruppo di lettura

Cosa ho imparato
Ho imparato che non sempre le cose sono bianche o nere, a volte ci si avvicina a certe ideologie che ci sembrano corrette, ma che solo nel corso degli anni avremo la possibilità di capire in pieno se la scelta era quella giusta o sbagliata.
Prima di giudicare, bisogna essere stati parte della vicenda, cosa facile da fare 60 anni dopo, quando si é a conoscenza dell'effettiva malvagità di un'ideologia.

Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io. Vivi i miei dolori, i miei dubbi, le mie risate. Vivi gli anni che ho vissuto io e cadi là dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io.
Luigi Pirandello