domenica 7 marzo 2021

Solo un ragazzo

Solo un ragazzo
Elena Varvello
Einaudi
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Ho trascorso un bellissimo anno in compagnia di un gruppo di lettori conosciuto su Instagram, #ioleggoeinaudi.
Abbiamo cominciato a febbraio dell'anno scorso con "Le follie di Brooklyn" di Paul Auster, per me una rilettura, cosa che non faccio praticamente mai, e mi ha permesso di capire più a fondo il libro tramite il parere o l'interpretazione degli altri.
Il gruppo é cresciuto sempre più e abbiamo iniziato anche quest'anno una nuova sfida, che si prospetta molto interessante e che so già mi farà leggere autori a cui non avevo pensato, e che spesso sono diventati fonte di nuove ispirazioni.

Il libro che avevamo scelto per gennaio é "Solo un ragazzo" di Elena Varvello, un libro che ho letto volentieri, ma che mi ha lasciato parecchie perplessità.
Mi é piaciuta molto la prima parte, dove, a parere mio viene raccontata la storia, non mi sono piaciuti molti le altre due parti, mi é sembrato che fossero delle aggiunte per raggiungere un numero più cospicuo di pagine, o che comunque avrebbero potuto essere inserite nella prima parte.
Ho avuto l'impressione che sia stato messo un po' di tutto, dall'omosessualità, al tradimento alle dipendenze, ma che i personaggi e i rispettivi caratteri venissero poco tratteggiati.

La maggior parte del gruppo ha partecipato ad un incontro online con la scrittrice, e ha avuto modo di esporre dubbi e ricevere risposte su quello che voleva dire o come interpretare certe cose.
Non ho partecipato all'incontro per motivi di lavoro, ma reputo comunque che i contatti con gli scrittori siano eventi rari e fortunati, che  forse sarebbe meglio che si riuscisse ad evincere dalla lettura quello che c'é da capire.

Ho aspettato un mese per fare questa recensione, un po' perché sono sempre in ritardo, un po' perché volevo lasciar decantare la storia, vedere se le sensazioni che provavo appena letto il libro sarebbero cambiate.
Per ora non é così, penso che lo rileggerò, per cercare di capire la storia in modo diverso.

4/2021
Sfida personale 78. V

Ho imparato che a volte bisogna prendere le distanze, vedere le cose da un'altra prospettiva, e magari approcciarsi di nuovo in un secondo tempo per poterle capire totalmente.

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