lunedì 12 agosto 2013

Oprah e la borsa

foto da qui


In questi giorni si fa un gran parlare ovunque della borsa negata a Oprah Winfrey.
Confesso subito : sono svizzera, lo dico non per prendere o meno una posizione, ma solo così per darmi una collocazione geografica.
La storia della borsa di Oprah è diventato un caso mediatico, se ne parla ovunque, in ogni paese, ognuno dice la sua.
La Bahnhofstrasse a Zurigo è un po' come la Via Montenapoleone a Milano, solo negozi esclusivi.
Se vai in questa strada dedicata allo shopping e hai un reddito basso, ci vai a guardare le vetrine, molte delle quali senza i prezzi esposti.
Se ci vai per comperare, sai che te lo puoi permettere.
E lo sanno anche le commesse, assurda la scusa della direzione : " è stato un malinteso, la commessa non parla bene inglese, è di lingua madre italiana, di solito lavora a St. Moritz."

Alcune piccole considerazioni :
  1. normalmente queste boutique assumono ragazze giovanissime in cui le doti richieste in cui le doti richieste sono : giovane età, ottima presenza e ottime conoscenze linguistiche. 
  2. queste ragazze seguono corsi interni e sanno come trattare con questi clienti VIP
  3. in alcuni negozi hanno anche una percentuale sulle vendite
  4. a maggior ragione se normalmente lavora a St. Moritz dove le persone che "frequentano" sono molto facoltose, teste coronate e nuovi ricchi, che sicuramente non hanno problemi a spendere

Mi sembra un po' strano che una commessa abituata a clienti di questo calibro abbia fatto una dichiarazione del genere, di solito vige il detto :
" Compra quello che vuoi, mi dai la carta di credito e se quando la striscio non viene bloccata vuol dire che te lo puoi permettere" e vi assicuro che Oprah minimo avrà un pacchetto di carte platino ...

Proprio ieri in un intervista rilasciata ad un giornale, la commessa dà la sua versione : "è stato solo un malinteso, forse non mi sono espressa bene, ma non volevo di sicuro dirle che non se la può permettere".
E ci credo, una appariscente come Oprah entra in negozio con due bodygard e tu le dai della pezzente?

Mi sembra molto improbabile ...

Ma siamo sicuri che è stato un episodio di razzismo, se è davvero successo ?


Sono stata testimone di un gesto maleducato da parte di una commessa nei confronti di una signora, ma non aveva a che fare con il razzismo.
Le gioiellerie di Lugano una volta davano cartine e buoni sconto da dare ai clienti degli alberghi più stellati, non so se con la crisi ci sia ancora questa usanza.

Entro in una gioielleria molto chic della città, vestita molto elegantemente con la divisa dell'albergo, di solito sono molto più casual, mentre aspetto il mio turno per ritirare il pacchetto entra una signora un po' robusta, con i capelli legati ad in un'approssimativa coda di cavallo, un paio di fuseaux e una maglietta sformata.
Una delle commesse la squadra dall'alto in basso e non dice niente, quando la signora si rivolge proprio a lei fa una faccia tutta raggrinzita con la bocca all'ingiù ...
La cliente saluta educatamente e dice :
"Sto cercando un regalo speciale per mio nipote che si laurea questa settimana, farà una grande festa questo fine settimana e avevo pensato di regalargli un orologio" (cita marca e modello che non mi ricordo)
"ma è un orologio da 50'000 Fr. (più o meno 40'000 euro ca 20 anni fa ...)" risponde la commessa solerte.
"Non so il prezzo esatto, ma pensavo più o meno su questa cifra"
"Mi spiace ma non l'abbiamo"
"Non potrebbe vedere se l'avete in una degli altri negozi?"
"No, mi spiace, non è possibile"
a questo punto ricevo il mio pacchetto e devo uscire, ancora sbalordita dal tono arrogante della commessa.

Tre o quattro gioiellerie più su, mi fermo a chiacchierare con una commessa molto simpatica, dopo qualche minuto entra la stessa signora, la commessa si scusa con me e accoglie la cliente con un bel sorriso.
La cliente ripete la richiesta :
"Sto cercando un regalo speciale per mio nipote che si laurea questa settimana, farà una grande festa questo fine settimana e avevo pensato di regalargli un orologio" (stessa marca e modello di prima)
"Mi dispiace signora, ma quel modello non ce l'ho in negozio, desidera vedere altri modelli o vorrebbe proprio quello?"
"Avrei preferito quel modello, ma se non è possibile....."
"Signora si accomodi mentre faccio un paio di chiamate, le posso portare qualcosa da bere?"
La signora si accomoda, prende un caffè, e legge una rivista.
La commessa nel frattempo comincia a fare un paio di telefonate in tedesco e dopo alcuni minuti torna e dice :
"Signora se per lei va bene ho quel modello in un negozio di Zurigo, una mia amica che lavora alla Swissair rientra in Ticino giovedì, passa lei a ritirarlo nell'altra filiale e me lo porta qui. Potrebbe passare lei qui in negozio venerdì o preferisce pagarlo ora e glielo faccio consegnare direttamente a casa?"
La Signora sceglie questa seconda opzione dicendo che in previsione della partenza ha ancora parecchie cose da fare e le farebbe proprio comodo non dover scendere ancora fino in città.
Estrae la carta di credito e la dà alla commessa, quando esce vediamo che ha lasciato una mancia molto cospicua, ma soprattutto leggiamo il nome, è la moglie di un uomo molto ricco ...

Molte volte non è facile lavorare con chi si crede una star, ho lavorato per parecchi anni in un grandissimo albergo della città e di VIP o presunti VIP che si comportano da stronzi ne ho incontrati a bizzeffe, e potrei raccontare talmente tanti episodi da scriverne un libro...
Ho conosciuto persone fantastiche che avevano quasi paura di disturbare, ma ho anche conosciuto una marea di persone che dopo un'apparizione in televisione si collocavano su un piedistallo.

Ma poi, in conclusione, anche la Signora Winfrey ha proprio bisogno di sbattere in faccia a milioni di persone che lei può permettersi una borsa il cui costo ammonta a quello che parecchi di noi guadagnano in parecchi mesi ?
A parte che già lo sapevamo, ma non si vergogna?

Batto le mani alla datrice di lavoro della commessa che ha detto di non avere nessuna intenzione di licenziarla (a parte l'increscioso incidente, tutto il mondo sta parlando del suo negozio, bel colpo di marketing).

Faccio una faccia schifata per tutte quelle persone, per le autorità svizzere e enti del turismo che si sono scusati, e qui come per il caso Gheddafi abbiamo ancora una volta calato le braghe ...

Vorrei con questo post inaugurare una nuova rubrica del mio blog : "attualità" perché spesso rimango molto sconcertata da quello che leggo, ma alcune volte anche piacevolmente sorpresa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

con ritardo commento.... anni fa lavoravo in una farmacia in centro Lugano, entra un cliente con un pastrano e un cappello in testa...lo serivii come un cliente normale, quando usci il mio collega mi disse :-sai chi era?-, no risposi, e lui Zucchero Fornaciari...beh non mi detto nulla visto che non l'avevo riconosciuto... cmq signora Oprah se lei ha i soldi io ho il posto dove metterli.... Sandra