sabato 23 marzo 2013

32 - L'albero delle lattine



L'albero delle lattine
Anne Tyler
pag. 262
ed. Tea


E' il primo libro che leggo di Anne Tyler e per quanto mi sia piaciuto non mi ha convinto fino in fondo.
Mi ha lasciato con diverse perplessità.

Il romanzo comincia con la famiglia Pike riunita per il funerale della piccola Janie Rose di sei anni.
Viveva con la sua famiglia, mamma, papà, un fratellino di dieci anni e una cugina adulta in una casa trifamigliare.
Una parte della casa è occupata dalle sorelle Potter,  due anziane signore che considerano qualsiasi visita come un miracolo che allegerirà le loro giornate vuote.
L'altra parte di casa è occupata dai fratelli Green, James "fidanzato" con Joan, la cugina di Janie Rose e da Ansel, fratello malato di James e spesso anche perfido.
Si narra della difficoltà di trovare un equilibrio fra la tragedia capitata e il ritornare alla normalità.

La storia in sè avrebbe potuto avere molti sviluppi, ma l'ho trovata scialba in se.
Fin da subito si parla dell'incidente di Janie Rose riferendosi ad un trattore, ma non viene mai descritto fino in fondo.
Joan è stufa della staticità del suo rapporto con James, fatto solo di passeggiate e baci della buona notte, odia Ansel e non ne fa mistero.
James da parte sua protegge Ansel con tutti i suoi malanni e le sue fisime e se ne occupa come farebbe con un bambino piccolo, non si riesce mai a capire se Ansel è effettivamente malato, se sia ipocondriaco, se sia depresso o se magari gli piaccia comportarsi così.
Entrambi se ne sono andati da casa per dei litigi con il padre, ma non si scopre mai il motivo del litigio
La mamma della bimba vive giorni di grande tristezza in seguito all'incidente.
Verso la fine la fuga di Simon, il fratellino di dieci anni, toglie la mamma dallo stato in cui era caduta, ma le vite degli altri continuano così com'erano prima.
Il titolo del libro è l'albero delle lattine, si fa un breve accenno ad un albero in giardino che non fa frutti al quale Janie Rose ha attaccato delle lattine.
Da diverse frasi si capisce che la bambina ha qualche problema, come si veste, come si comporta, quello che fa, ma a nessuno sembrano cose fuori dalla norma.
Una delle sorelle Potter, Lucy, passa la notte a battere con un ditale sul muro e nessuno le dice niente, anzi ne sono rassicurati ...
Non si capisce bene in che periodo è ambientato, così a orecchio penso verso gli anni 50, ma non ne sono sicura.
Parecchi personaggi buttati dentro nella storia ma non sviluppati :
Maisie che vorrebbe qualcosa in più da Ansel, le ragazze che legano le foglie di tabacco dando saggi consigli per tutto un capitolo ma mai nominate ne prima ne dopo, la toccata e fuga della signora Hammond a casa della signora Pike, il cieco che Joan incontra alla fermata degli autobus, la signora che le si siede vicino sull'autobus, la sorella di James e Ansel che fa la missionaria, la stessa famiglia dei due fratelli che fa una capatina alla fine del romanzo.
Ogni volta ti aspetti che una di queste persone sia la chiave per dare una svolta al racconto, ma poi viene lasciata nel dimenticatorio, a che pro inserirle nella storia?

Per parecchie pagine ho aspettato il colpo di scena, che purtroppo non è arrivato, così come ho avuto l'impressione che non ci fosse una grande trama.

Leggendo altri commenti a questo libro, ho scoperto che è stato scritto da Anne Tyler a 23 anni, uno dei suoi primi libri, e che nei libri seguenti la scrittrice è migliorata molto, magari al mio prossimo giro in biblioteca darò un'occhiata.

Per la sfida "LeggiAmo 2013"
Sezione Alfabeto/ Lettera T
Libro n. 11/50



Questo libro partecipa a "LeggiAmo 2013" , "100 libri in un anno", "Tributes Reading Challenge", "Reading Challenge 2013", "Woman Challenge",  10 Books Project.

31 - Tra amici


Tra amici
Amos Oz
pag. 144
Ed. Feltrinelli
traduzione di Elena Loewenthal

Continua qui la mia strada per arricchire di nuovi scrittori il mio viaggio attraverso la lettura.
Amos Oz mi attirava già da diverso tempo, e complice la recensione di Michele Fazioli, ho deciso di cominciare dal suo ultimo libro.

"Tra amici" è ambientato nel kibbutz Yekhat, 8 storie dedicate ad altrettanti personaggi, che si intrecciano fra loro nella vita comunitaria di un Kibbutz degli anni 50.

Il re di Norvegia : il protagonista è il giardiniere Zvi Provizor, la sua passione è dare agli altri brutte notizie, ascoltate dalla radio o lette sui giornali, infarcisce i suoi discorsi su tragedie, allagamenti, catastrofi ovunque nel mondo.

Due donne : è la storia di Osnat che viene lasciata da suo marito per la sua vicina di casa Ariela, alla quale manda un biglietto su come prendersi cura dell'ex marito.

Tra amici : è il racconto di un padre che non si da pace perchè sua figlia diciassettenne è andata a convivere con David, suo ex professore di una cinquantina di anni e leader indiscusso del kibbutz.

Papà : è la storia di Moshe che a fatica riceve qualche ora di permesso per poter far visita al padre ammalato e in ospedale.

Un bambino piccolo : il piccolo Yuval è obbligato come tutti gli altri bambini a dormire nella casa dei bambini, lontano dai genitori, ma è costretto a subire i maltrattamenti dei compagni e delle educatrici.

Di notte : il segretario Yoav è di turno settimanale con la ronda notturna e incontra Nina, la donna che gli piace fin da ragazzo e che proprio questa notte ha deciso di lasciare il marito.

Dir Ajlun : Yotam si sente soffocare nel mondo circoscritto del kibbutz e vorrebbe viaggiare, lo zio, partito anni prima e diventato ricco vorrebbe pagargli gli studi in Italia, il Consiglio del Kibbutz non è d'accordo perchè va contro i loro princìpi fondamentali.

Esperanto : il calzolaio Martin, sofferente, ha come sogno di insegnare l'esperanto, perchè pensa che se le persone avranno una lingua in comune, nel mondo cesseranno le guerre, in quanto provocate dal non comprendersi fra i popoli.

Questo libro mi è piaciuto molto e aiuta a capire com'era la vita in un kibbutz in quegli anni.
Si parlava di parità fra uomo e donna, ma le donne avevano accesso solo ad alcune occupazioni : cucina, lavanderia, pollaio, educazione dei bambini.
Settimanalmente venivano tenute delle riunioni in cui venivano discussi i temi principali, ma in fondo erano i fondatori, quelli più "chiusi" che alla fine avevano l'ultima parola.
Per poter lasciare il Kibbutz anche solo per poche ore bisognava chiedere dei permessi e non sempre venivano concessi.
Dopo il periodo militare obbligatorio per tutti, dovevano lavorare per almeno 3 anni nel kibbutz prima di avere accesso agli studi superiori.
Era il consiglio del kibbutz che stabiliva inoltre qual'era il ciclo di studi a cui iscriversi, non a seconda delle capacità e dei desideri dello studente ma in base alle necessità della comunità.
Come ho già detto sopra, i bambini dormivano nella casa dei bambini, separati per fasce d'età e non con i genitori, venivano inoltre cresciuti con delle regole molto rigide.

Penso che la vita non fosse molto facile, con molto lavoro e poche soddisfazioni personali.

Uno scrittore che mi ha fatto piacere leggere e che rileggerò.
Questo libro, come la maggior parte dei libri di Amos Oz è stato tradotto da Elena Loewenthal, a sua volta scrittrice di parecchi libri.
Io ho letto "Conta le stelle, se puoi" che mi era piaciuto moltissimo, raccontava di come sarebbero state le sorti degli ebrei in Italia, se al "Mussolino" fosse venuto un colpo nel 1923.

Questo libro partecipa a "100 libri in un anno", "Tributes Reading Challenge", "Reading Challenge 2013".

mercoledì 20 marzo 2013

30 - La parte più tenera



Visto questo mio periodo di intense letture, stresso un po' tutti con le solite domande : cosa stai leggendo? hai già letto ... ? Sai che sto leggendo un libro bellissimo ?
Insomma ogni occasione é buona per parlare di libri.
Su facebook faccio parte di 4 gruppi che parlano di libri.
A volte mi capita di parlare di libri anche prima e dopo la lezione di yoga.
E così spesso mi capitano delle belle sorprese, come mercoledì scorso che la mia amica Mirta mi ha portato una borsa di stoffa con tre libri.
Tre libri di Ruth Reichl che da tempo ho nella mia lista dei desideri.
Appena arrivata a casa, ho finito il libro che stavo leggendo e nonostante sul comodino ne ho parecchi che non vedo l'ora di leggere ho cominciato con il primo, "La parte più tenera".
Ed é stato subito amore, purtroppo in questi giorni ho diversi impegni e riesco a leggere poco, ma appena ho l'occasione, lo tiro fuori, anche se solo per poche pagine.

Racconta la sua storia, da quando é nata, in una famiglia veramente strana composta da una mamma strampalata, un papà che non si accorge dell'assurdità della situazione, un fratellastro che cerca di tenersi alla larga da questa mamma strana (e purtroppo non sempre ci riesce, come alla festa del suo fidanzamento), da una nonna disinteressata a lei, da una "nonna adottiva" che lei chiama Zia Birdie che non é sua nonna ma che é l'unica che forse si prende veramente cura di lei e di Alice, la cuoca caraibica di Birdie.
Passando attraverso diverse esperienze con il cibo e con i sapori, e grazie a diversi chef, di professione o per piacere, diventerà una critica gastronomica, direttrice oggi della rivista americana Gourmet.

Una cosa che mi è piaciuta moltissimo è la descrizione che fa dei sapori e delle sensazioni che il cibo prima e in seguito anche i vini le danno e le ricette messe qua e la fra i capitoli del libro, alcune delle quali già fotocopiate e che proverò presto.
So che ha scritto anche libri di ricette, ma non sono ancora riuscita a capire se ce ne sono in italiano.
Se volete vedere il suo sito andate qui, in inglese.
Per chi come me ama leggere e cucinare, un libro assolutamente da leggere.
Aspetto un po' prima di cominciarne un'altro, ma per poterlo assaporare meglio.


Questo libro partecipa alla Sfida Libri appetitosi.

Questo libro partecipa a "100 libri in un anno", "Tributes Reading Challenge", "Reading Challenge 2013", "Woman Challenge", Sfida libri appetitosi.

mercoledì 13 marzo 2013

29 - Venti racconti allegri e uno triste


Venti racconti allegri e uno triste
Mauro Corona
pag. 151
ed. Mondadori

Dopo aver letto "La casa dei sette ponti" di Mauro Corona ho cominciato a leggere "20 racconti allegri e uno triste".
Fin da subito, e Corona non lo nasconde, si capisce che di allegro i racconti non hanno molto, sono storie di fatti capitati a gente di paese.
Lo spiega bene in un racconto :
"Questi racconti definiti allegri forse non hanno niente di allegro. Ricordano gente semplice, vissuta senza luci di ribalta, passata al buio del mondo in silenzio."

Persone come ce ne sono molti nei nostri paesi che a volte perché sono ingenui, a volte di indole troppo buona, a volte anche perché come si dice qui "non ci arrivano", fanno cose sconsiderate, strane, a volte persino pericolose, ma proprio per le cose che combinano diventano un po' la barzelletta del paese, dando il via a storie che si tramandano di generazione in generazione, magari d'inverno vicino al fuoco o d'estate in baita.

Il racconti sono ambientati negli anni 50-60, nei dintorni di Erto, paese in provincia di Belluno che sarà teatro e spettatore della grande tragedia della diga del Vajont il 9 ottobre del 1963 alle 22.39, nella quale morirono 2'000 persone.

Anche questo libro di Corona mi é piaciuto molto, in alcuni punti mi ha fatto ridere, in certi mi ha messo addosso tristezza, in parecchi mi ha fatto riflettere.

Questo libro partecipa a  "100 libri in un anno", "Tributes Reading Challenge", "Reading Challenge 2013".

domenica 10 marzo 2013

28 - La sinfonia di Parigi e altri racconti


La sinfonia di Parigi e altri racconti
Irène Némirovsky
pag. 93
ed. Elliot (Lampi)

Tre brevi racconti inediti di Irène Némirovsky, ma più che racconti, come sta scritto sul riassunto di copertina sono tre brevi sceneggiature che Irène aveva provato a scrivere perchè affascinata dal cinema, progetto che non andò in porto.

Non mi è piaciuto molto, trovo che usando questo genere di scrittura non esca veramente la sua capacità di scrittrice, lo stile è molto asettico, forse si pensa che le emozioni vengano poi espresse dagli attori al momento della recitazione, ma da leggere, nonostante le descrizioni che ti fanno "vedere" la scena, non mi ha dato emozioni.

Mi è piaciuto di più il primo libro che ho letto "Il Ballo".

Questo libro partecipa a "100 libri in un anno", "Tributes Reading Challenge", "Reading Challenge 2013", "Woman Challenge".

venerdì 8 marzo 2013

27 - Fiori nel fango


Fiori nel fango
Hillary Jordan
pag. 320
ed. Neri Pozza

La storia viene narrata in prima persona da sei protagonisti.
Laura, a trentuno anni pensa di essere ormai condannata ad essere una zitella ma conosce Henry e si sposano. Dovrà però lasciare gli agi che conosce e andare a vivere con lui nella fattoria che ha acquistato con le loro due figlie e  del suocero, una persona veramente meschina.
Henry, dieci anni più di Laura, é un ingegnere che ha fatto la Grande Guerra ed é stato ferito ad una gamba che lo lascia zoppicante, il suo sogno é sempre stato di possedere della terra sua.
Jamie, fratello di Henry, di quasi 20 anni meno di lui, ha combattuto nella seconda guerra mondiale come aviatore, ed é tornato a casa con delle ferite all'anima.
Hap, fittavolo di colore che lavora una parte della terra di Henry ma sognando un giorno di potersi comperare un pezzo di terra.
Florence, moglie di Hap, levatrice, a volte anche guaritrice, da una mano in casa a Laura.
Ronsel, figlio di Florence e Hap, anche lui ha combattuto nella seconda guerra mondiale come carrista.

Mi é piaciuto moltissimo questo modo di scrivere, ognuno dei personaggi racconta le cose dal suo punto di vista, che chiaramente coincidono sempre, ma fa capire che nessuno é nel torto o nella ragione.
Oltre alla storia d'amore fra Laura e Henry, c'é uno spaccato della vita americana, prima e dopo la Grande Depressione sullo sfondo della storia la segregazione razziale negli Stati Uniti nel periodo fra le due guerre mondiali, e come Ronsel capisce subito, in Europa la situazione é meno difficile che a casa sua.

Ho divorato questo libro in un giorno e mezzo perché la storia mi prendeva molto.

Trama dal sito dell'editore Neri Pozza
Nella primavera del 1939, Laura Chappell incontra per la prima volta a Memphis Henry McAllan. Lei, piccola e scura, con marcati lineamenti francesi, ha trentun anni ed è ancora vergine: una «zitella sulla via della pietrificazione», come ironicamente si definisce. Insegna inglese in una scuola privata per ragazzi, canta nel coro della Calvary Episcopal Church e fa da baby-sitter  ai suoi nipoti. Lui, quarantunenne che dimostra tutti i suoi anni soprattutto per via dei capelli candidi, ha mani forti, una solida aria di sicurezza e la deliziosa parlata del Delta del Mississippi.
Quando Henry McAllan le propone di sposarlo, Laura accetta di buon grado, certa che il primogenito di un clan rurale come Henry non possa che essere un buon marito e un padre premuroso dei suoi figli. 
Il giorno in cui Henry decide di ubbidire al «richiamo della terra» dei McCallan e di trasferirsi col vecchio padre in una fattoria sul Delta del Mississippi, Laura lo segue fedele, portandosi dietro le due bambine nate un paio d'anni dopo il matrimonio.
Sul Delta del fiume, però, la vita si rivela completamente diversa dall'idillio che Laura aveva immaginato.
È costretta ad alzarsi all'alba, uscire e andare al gabinetto, rabbrividendo d'inverno e sudando d'estate. Poi deve togliere il fango dal pavimento, strofinare le casseruole e le facce delle bambine e dare da mangiare a tutti, anche al vecchio genitore di Henry nel capanno: un uomo odioso con una voce rappresa per il troppo fumo e gli occhi chiari, scaltri e severi sempre fissi su di lei e sulle bambine. Infine, ramazzare di nuovo e pulire la stalla fino a che non calano le ombre della sera.
Certo Laura ha stretto amicizia con Florence, la moglie di Hap Jackson, una nera dalla pelle scura come fuliggine e muscoli fibrosi come quelli di un uomo. Ma è un'amicizia che costa non poco lì sul Delta del Mississippi. Mostrando i suoi denti lunghi e color zafferano, il vecchio McCallan non lascia trascorrere giorno senza insultare i «negri» e il dottor Turpin, l'unico medico a disposizione per molte miglia, non fa nulla per nascondere il fatto che lui odia i «negri» semplicemente perché esistono.
Come un raggio di sole nel fango dei campi di cotone, un giorno fa però la sua apparizione Jamie, il fratello di Henry tornato dalla guerra in Europa. Bello e magro, con i capelli del colore di un penny appena coniato, a Jamie piace conquistare il prossimo. Quando parla con Laura, inclina la testa leggermente da un lato quasi voglia afferrare meglio le sue parole. E ogni mattina lascia fiori di campo in una bottiglia del latte sul tavolo della cucina, e sorride sempre felice alle bambine. Per Laura Chappell è una pericolosa e irresistibile tentazione...
 




Hillary Jordan è cresciuta in Texas e in Oklahoma. Ha studiato presso la Columbia University. Fiori nel fangoè il suo primo romanzo e ha ottenuto negli Stati Uniti uno straordinario successo di pubblico e critica. Vive a Tivoli, New York.

Questo libro partecipa a  "Venerdì del libro","100 libri in un anno", "Tributes Reading Challenge", "Reading Challenge 2013", "Woman Challenge", "Library Books Reading Challenge 2013".

mercoledì 6 marzo 2013

26 - La Strada di Smirne


La Strada di Smirne
Antonia Arslan
pag. 285
ed. BUR Biblioteca Universale Rizzoli

Questo é il terzo libro che leggo di Antonia Arslan, ed é il seguito del primo "La masseria delle allodole".
Ho amato moltissimo il primo libro nonostante la crudezza delle descrizioni e l'ho letto tutto d'un fiato, la storia era narrata in modo scorrevole.
Purtroppo da allora sono passati tre anni e all'inizio leggendo "La strada di Smirne", ho fatto fatica a ricordarmi chi é chi, e ho dovuto continuamente guardare l'albero genealogico delle prime pagine, forse sarebbe stato meglio rileggere il primo e poi questo.
Nonostante questo, é un libro bellissimo in cui si parla della persecuzione contro gli armeni da parte dei turchi, e del loro annientamento in seguito all'incendio doloso della città di Smirne nel 1922.
Purtroppo ancora una volta si capisce che le grandi potenze hanno aiutato fino a quando avevano qualcosa da guadagnare, e poi se ne sono lavate le mani.

Trama de "La strada di Smirne" da Anobii.
È finita. La fuga è giunta alla sua conclusione. Al sicuro a bordo di una nave che li condurrà in Italia, Shushanig e i suoi quattro figli si lasciano alle spalle le atrocità che hanno sconvolto la loro vita e sterminato i loro cari e tante altre famiglie armene. Quello è il passato, racchiuso e conservato per sempre tra le pagine della "Masseria delle allodole". Ora una nuova storia incalza. Mentre in Italia i figli di Shushanig si adattano dolorosamente a una nuova realtà, Ismene, la lamentatrice greca che tanto ha fatto per strapparli alla morte, cerca di dare corpo all'illusione di salvare altre vite, prendendosi cura degli orfani armeni che vagano nelle strade di Aleppo, ostaggi innocenti di una brutalità che non si può dimenticare. Ma proprio quando nella Piccola Città dove tutto ha avuto inizio qualcuno torna per riprendere quel che gli appartiene, ogni speranza di ricostruire un futuro compromesso cade in frantumi. La narrazione di Antonia Arslan stupisce per il coraggio di testimoniare fino in fondo le vicende di un popolo condannato all'esilio e per la capacità di dipingere un mondo vivo e pulsante di donne e uomini straordinari. Donne e uomini normali che hanno sofferto senza spezzarsi, attraversando le alte fiamme che, nell'incendio di Smirne, sembravano voler bruciare la speranza di una vita nuova.

Trama de "La masseria delle allodole" da Anobii.

Ispirato ai ricordi familiari dell'autrice, il racconto della tragedia di un popolo "mite e fantasticante", gli armeni, e la struggente nostalgia per una terra e una felicità perdute. La masseria delle allodole è la casa, sulle colline dell'Anatolia, dove nel maggio 1915, all'inizio dello sterminio degli armeni da parte dei turchi, vengono trucidati i maschi della famiglia, adulti e bambini, e da dove comincia l'odissea delle donne, trascinate fino in Siria attraverso atroci marce forzate e campi di prigionia. In mezzo alla morte e alla disperazione, queste donne coraggiose, spinte da un inesauribile amore per la vita, riescono a tenere accesa la fiamma della speranza; e da Aleppo, tre bambine e un "maschietto-vestito-da-donna" salperanno per l'Italia...

Dei tre il mio preferito resta comunque "Il cortile dei girasoli parlanti", 77 brevi racconti di una paginetta o poco più,  piccole storie dell'infanzia, tradizioni che non ci sono più, ricordi di antiche saggezza perdute.


Questo libro partecipa a "LeggiAmo 2013" , "Io leggo italiano""100 libri in un anno", "Tributes Reading Challenge", "Reading Challenge 2013", "Woman Challenge".

25 - Il Segreto di Ortelia


Il segreto di Ortelia
Andrea Vitali
pag. 159
Ed. Superpocket (Bestsellers)

L'anno scorso ho deciso di conoscere nuovi scrittori, nuovi per me, Andrea Vitali era uno di questi.
Il primo libro che ho letto era "Un amore di zitella" e mi era piaciuto molto, sia per lo stile dello scrittore, sia perchè ambientata a due passi da casa mia, e quindi zone che conosco e riesco a visualizzare, sia perchè nel racconto c'era uno spaccato della gente di paese.
Persone un po' strampalate, con le loro manie e le loro peculiarità, che sembrano un po' irreali e fuori dal tempo, ma chiunque abiti in un paesino sa che esistono davvero.

"Il segreto di Ortelia" è piacevole, molto scorrevole, l'unica cosa che mi ha dato un po' fastidio è che visto il titolo ho continuato a chiedermi : ma qual'è questo segreto?
Nel romanzo di Ortelia si accenna solo qua e la, parlando della sua nascita e della sua timidezza, e parlando del suo matrimonio, ma tutto il libro è incentrato su Amleto e Cirene, i genitori, sulle voglie di lui e sulla sottomissione di lei.
Si parla di lei e del segreto solo negli ultimi capitoli, e poi non mi sembra questo gran segreto.
Alla fine qualche pagina dedicata ad un epilogo che sembra mettere a posto tutto.
Nonostante queste mie considerazioni, l'ho trovato un bel libro, e di sicuro rileggerò altri libri scritti da Vitali.

Trama da Anobii.
Qual è il vergognoso segreto che Cirene Selva confida alla figlia Ortelia? in verità c'è più di un segreto dietro la vicenda di Amleto Selva, giovane garzone senza arte nè parte, ma molto ambizioso, arrivato in paese nel 1919 al seguito di un sensale di bestiame. 
Tanto per cominciare c'è il vero motivo del suo matrimonio con Cirene, timida e bruttina ma destinata ad ereditare la macelleria del padre. 
Poi c'è la sua lunga guerra con la bottega rivale, quella del Bereni:una guerra commerciale che dura da decenni, fatta di colpi bassi dai risvolti esilaranti. Sopratutto c'è la passione del Selva per un'altra carne, un'esuberante vitalità sessuale che nel quieto tran tran paesano genera turbolenze e scandali subito soffocati ma destinati a gettare lunghe ombre sul futuro. 
Sgangherato eroe di una "Dinasty" di provincia, Amleto è il fulcro di una parabola carnale e spassosa ma con un sottile filo d'amarezza, dove le donne - Ortelia e Cirene, ma non solo loro - sono le vere protagoniste.

Questo libro partecipa a "LeggiAmo 2013" , "Io leggo italiano""100 libri in un anno", "Tributes Reading Challenge", "Reading Challenge 2013", 10 Books Project.

lunedì 4 marzo 2013

24 - Novecento




Novecento
Alessandro Baricco
pag. 62
ed. Universale Economica Feltrinelli

E' il primo libro che leggo di Alessandro Baricco, e mi é piaciuto molto.
Questo racconto é nato come un monologo teatrale ed é uscito nel 1994.
Nel 1998 Giuseppe Tornatore ne ha tratto il film "La leggenda del pianista sull'oceano".
Un librino piccolo piccolo, lo si legge in fretta ma molto bello, scorrevole.
Devo dire che mi é piaciuto anche il finale, non poteva che essere così !
Adesso cercherò di vedere il film, pare che io sia una delle poche che non l'abbia ancora visto.

Trama da Anobii.
Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché.

Questo libro partecipa a "Io leggo italiano", "100 libri in un anno", Tributes Reading ChallengeReading Challenge 2013.

23 - Le bambine di Sugar Beach



Le bambine di Sugar Beach
di Helene Cooper
pag. 327
ed. Newton Compton

Questo libro viene presentato come un romanzo, ma fin dalle prime pagine si capisce che é la storia autobiografica dell'autrice.
Molto interessante sia per la descrizione dettagliata della nascita della Liberia, sia per la descrizione storica, con in primo piano la guerra che da anni sta mettendo in ginocchio il paese.
Helene Cooper é nata tre anni prima di me, e a più riprese, visto che ci sono molte date mi sono trovata a fare un paragone fra la sua e la mia vita.
Cosa stavo facendo mentre in Liberia succedeva tutto questo?
Devo ammettere che di questo conflitto come di parecchi altri ne sapevo ben poco, purtroppo spesso seguiamo le notizie ascoltandole, ma non registrando appieno la tragicità che si nasconde dietro, le migliaia di vite umane che ne vengono crudelmente coinvolte.

In sé il libro mi é piaciuto molto, quello che non é riuscito a prendermi é lo stile di scrittura.
Helene Cooper é corrispondente dalla Casa Bianca per il "New York Times", ed é una giornalista, nel libro lo si intuisce ad ogni riga, un modo di raccontare i fatti di chiaro stampo giornalistico, piatto, senza emozione con elencati per benino le date e i fatti, ma senza lasciar trasparire le emozioni.
In effetti anche i nomi dei capitoli sono un elenco di luoghi e date.
In più punti racconta degli avvenimenti molto forti, ad esempio parlando della madre, dello zio Cecil e del suo cane, ma senza parlare di quello che prova veramente.
Sono fatti accaduti e li racconta.
Forse solo nel capitolo finale lascia trapelare qui e là i suoi sentimenti.
Comunque un bel libro, che mi ha fatto imparare molto.

Trama da Anobii.
Una dimora a tre piani, sormontata da una cupola di vetro che risplende nel sole equatoriale: questo è il paradiso dei Cooper a Sugar Beach, in Liberia. I servitori, l'aria condizionata, i pavimenti di marmo, un pianoforte a coda di fronte al mare, gli alberi di cocco e un pozzo privato: qui, nel nido per la famiglia perfetta, simbolo del prestigio tra la povertà dilagante, si svolge l'infanzia di Helene. In casa c'è anche una bambina povera, Eunice, di 11 anni. Malnutrita, balbuziente, è stata adottata dai Cooper perché faccia compagnia alla figlia. Ma la Liberia si prepara a un enorme cambiamento. E un giorno, il 12 aprile 1980, la ribellione esplode nella violenza: il Paese precipita nel caos e i Cooper fuggono negli Stati Uniti, senza portar via la piccola Eunice. Ventitré anni dopo, Helene tornerà nella sua terra martoriata, alla ricerca della sorella. Ispirato alla vera storia dell'autrice, "Le bambine di Sugar Beach" è il racconto di una tragedia, di un gesto di perdono, di un lungo viaggio per tornare finalmente a casa.

Questo libro partecipa a "LeggiAmo 2013" , "100 libri in un anno", Tributes Reading ChallengeReading Challenge 2013Woman Challenge, Library Books Reading Challenge 2013.

Per la sfida "LeggiAmo 2013"
Sezione Mondo/Africa
Libro n. 8/50




venerdì 1 marzo 2013

Chi Siete? Da Dove Venite? Dove andate?



Sul blog trippando ho trovato questa divertente intervista per conoscere un po' meglio i lettori del loro blog che parla di viaggi, e per la serie "non parlo solo di libri" ho voluto provare a rispondere.
Se volete farlo anche voi, andare qui, mentre se non volete rispondere andate comunque a dare un'occhiata.

NOME Leyla
ETA’ 43 e mezzo
LA TUA VIRTÙ PREFERITA la tenacia
LA QUALITÀ CHE PREDILIGI IN UNA PERSONA la sincerità e la tolleranza
LA TUA OCCUPAZIONE PREFERITA leggere, fotografare, cucinare
LA TUA CARATTERISTICA PRINCIPALE la sincerità
IL TUO MAGGIOR PREGIO la caparbietà e la coerenza
IL TUO PRINCIPALE DIFETTO la caparbietà  e l'incostanza
IL TUO IDEALE DI FELICITÀ autunno, casa in montagna, camino acceso, una tazza di tè, tempo così così, tanti libri e buona compagnia
IL TUO IDEALE DI TRISTEZZA non riuscire ad assaporare ciò che si ha
LA META PREFERITA qualsiasi nuovo posto da conoscere
I TUOI COLORI PREFERITI l'arancione per darmi la carica e l'azzurro per darmi la calma
CHI AVRESTI VOLUTO ESSERE, OLTRE TE STESSO Marie Curie, Beatrice d'Este
DOVE VORRESTI VIVERE Firenze, Bolgheri, Boston, Canada, Provenza
IL VIAGGIO CHE VORRESTI FARE un coast to coast degli Stati Uniti
IL VIAGGIO CHE VORRESTI NON AVER FATTO  un paio di viaggi che ho fatto, avrei dovuto farli con altre persone
IL TUO REGISTA PREFERITO Francesco Nuti, Roberto Benigni,
IL TUO PITTORE PREFERITO Botero
IL TUO CIBO E LA TUA BEVANDA PREFERITA gnocchi al salmone e Sassicaia (non assieme)
IL TUO MOTTO Insisti, Persisti, Raggiungi e Conquisti

domanda bonus
COSA VI VA DI CONFESSARCI SU DI VOI CHE SOLO IN POCHI SANNO Ho una paura folle, ma una vera e propria fobia di gatti e galline