sabato 1 novembre 2014

Leggere e stare di nuovo bene

Come si fa a passare da una media di 70 libri all'anno a 15?
Come fa una lettrice che legge rigorosamente un libro alla volta ad averne ben 9 cominciati?
Come si fa a passare ore con insulsi giochini e stupidi telefilm tutto a scapito della lettura?

Dopo aver cercato un nuovo lavoro per diversi mesi, finalmente ho trovato quello che sembrava il mio lavoro ideale!
Un'offerta alla quale non puoi dire di no, la possibilità finalmente di mettere in pratica tutto quello che hai imparato in quasi trent'anni di gavetta, poter sfruttare i diplomi ottenuti, lavorare con i miei adorati numeri ma usando anche le lingue, lavorare dal lunedì al venerdì (non così evidente nel ramo alberghiero), colleghi simpatici con cui in alcuni casi hai già collaborato...

Ho cominciato alla fine di febbraio, data che coincide con l'ultimo post prima di questo...
Da subito il lavoro era molto, e molto impegnativo, c'erano parecchie cose da sistemare, prima di me per parecchi mesi, il posto era rimasto vacante.
Fino a due anni fa era occupato da una ragazza che conosco, e tutto il lavoro svolto fino a quella data era ineccepibile!
Ma a partire dal 2012 era tutto da sistemare, e se pensiamo che si tratta di contabilità, si capisce subito che la sfida era grande.
Ma ho pensato che con l'esperienza e la voglia di fare sarei riuscita a sistemare tutto.
Mi sono buttata a capofitto, rimboccandomi le maniche, macinando una marea di ore al giorno, a volte 12, aggiungendo anche i sabati.
Mi alzavo, facevo colazione e andavo in albergo, dove mi fermavo spesso fino alle 20, ora in cui per andare a casa mi facevo un bel pezzo a piedi, visto che il bus per casa mia non c'era più.
Cenavo tardi e poi avevo solo voglia di andare a letto.

Purtroppo avevo la mente così sovraccarica che non riuscivo a leggere niente, ma non me ne rendevo conto, per questo cominciavo diversi libri senza mai trovarne uno che mi piacesse, ma non mi accorgevo che il problema era in me e non nei libri che non mi acchiappavano.

Prima di me parecchie persone, tutte donne, avevano lasciato l'albergo, e piano piano, altre se ne stavano andando...
Cominciavo a captare i segnali, cominciavo a capire molte cose, i disagi, le problematiche.
Ma pensavo che io sarei riuscita a tenere duro, che avrei resistito.
Non mi ero ancora resa conto che piano piano stavo scivolando pure io in questa spirale, come le altre prima di me...
Cercavo di tenere duro, giustificavo comportamenti.
A chi mi diceva molla!
rispondevo: "no, so fare il mio lavoro, ce la posso fare"
Non mi accorgevo che gli altri, chi mi voleva bene, chi mi stava accanto, avevano capito prima di me che la situazione era insostenibile, che mi stavo avvicinando pericolosamente ad una depressione o ad un esaurimento.

Dopo una fine di giugno-inizi di luglio costellata da vari problemi di salute dei miei cari, ero veramente stanca.

Sono stata invitata con la famiglia al compleanno del mio datore di lavoro precedente, alla serata c'erano altri albergatori, con qualcuno di loro avevo già lavorato in precedenza, quasi tutti mi chiedevano :
"Ma come lavori li?" "Ma come fai?"
Parlando con loro mi sono accorta di aver lavorato precedentemente con persone che mi avevano apprezzato e che pensavano che io valessi qualcosa, cosa che vista la stanchezza mentale e la pesantezza che sentivo, in quel momento non era cosi evidente, non lo pensavo nemmeno io.
Questa positività, e in seguito una graditissima offerta di lavoro, anche se temporanea mi ha fatto capire di essere arrivata al limite, e allo scatenarsi dell'ennesima bufera ho preso la palla al balzo e mi sono licenziata.

Non posso raccontare in dettaglio i motivi del mio malessere perché altre mie colleghe hanno fatto causa, ma penso che si possa leggere fra le righe.
Sono stata indecisa per parecchio tempo se pubblicare o meno, questo post è nelle bozze da qualche settimana, e adesso dopo aver passato questi due mesi lavorando per una famiglia che apprezzo tantissimo, e alla quale non smetterò mai di dire grazie, che mi ha permesso di tornare un po' nel nido prima di ricominciare a volare, trovo giusto raccontare, augurandomi che se qualcun altro si trova in questa situazione possa ricevere la spinta ideale a dire basta.

Circa un mese fa, mia figlia mi ha detto :

"Mamma si vede che cominci a stare bene, perché hai ricominciato a leggere"

1 commento:

Leyla Ferrari ha detto...

Nel posto in cui ho lavorato, parecchie persone ci sono passate e altre ci stanno passando purtroppo, ed è una cosa difficilissima da risolvere, l'unica soluzione è andarsene, e a volte lo si fa talmente stanchi e provati che non si ha voglia di procedere per vie legali, perché l'unico desiderio è di lasciarsi tutto alle spalle.
Un abbraccio anche a te