sabato 25 gennaio 2020

Flavia De Luce e il delitto nel campo dei cetrioli


Flavia de Luce e il delitto nel campo dei cetrioli
Alan Bradley
pag. 440
Ed. Sellerio
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Come ogni anno, comincio l'anno con un libro divertente, e questo mi ha fatto ridere o sorridere in diverse occasioni.
Ho scoperto per caso Flavia De Luce su un blog, ma purtroppo non mi ricordo dove, la trama del libro mi ha incuriosita molto, sono andata a curiosare ed ho scoperto che quello di cui si parlava era il sesto o il settimo della serie.
Ho scaricato sul telefono un estratto e l'ho divorato, non avevo ancora finito di leggerlo che già avevo prenotato il libro alla biblioteca cantonale.

Fin dalla prima pagina mi sono innamorata di questa ragazzina con la passione per la chimica, molto arguta e che in sella alla sua bicicletta, da lei affettuosamente chiamata Gladys, percorre i paesini attorno a Bishop's Lacey dove abita, cercando di sbrogliare la matassa che ruota attorno all'omicidio del uomo trovato nel campo di cetrioli della sua tenuta.
Una famiglia un po' strana, due sorelle dispotiche, dei domestici strampalati e una manciata di abitanti fuori dagli schemi, ma così simili a quelli che abitano ogni paese, fanno da corollario a questa storia veramente piacevole da leggere.

Dopo aver letto il libro non ho capito bene se é un giallo per ragazzi o no, ma non ha molta importanza perché mi é piaciuto moltissimo, e cosa ancora più importante ha qualcosa che io amo nei libri: mi ha fatto conoscere cose nuove, in questo caso la storia dei primi francobolli Penny Black.

Penso sia superfluo dire che il secondo libro "La morte non é cosa per ragazzine" sarà una delle mie prossime letture.

Trama dal sito dell'editore (Sellerio)
Flavia de Luce fa un’orrida scoperta. Nell’orto dei cetrioli, proprio sotto la finestra della sua camera da letto, in mezzo agli attrezzi disordinati del bravo Dogger, il giardiniere autista tuttofare, inciampa in piena notte in un corpo semisepolto; esalando l’ultimo respiro, l’uomo sussurra una strana parola: «Vale!». Poco prima, dietro la porta di una delle infinite stanze di Buckshaw, il castello di famiglia, aveva sentito parole inquietanti pronunciate in una conversazione del padre con uno sconosciuto: «Twining? Il vecchio Tazza? È morto da trent’anni...». «E lo abbiamo ucciso noi». E ancora prima sulla soglia della cucina, il padre era quasi svenuto di fronte al freddo corpicino di un uccellino con un francobollo infilzato nel becco.
Segnali, premonizioni che stuzzicano la curiosità dell’undicenne Flavia, temeraria detective. Lei, come il segreto modello Sherlock Holmes, sa usare la chimica da esperta per i suoi misteri, che la spingono in moto perpetuo per campagne e stradine di Bishop’s Lacey, di cui i de Luce sono i signori decaduti. Sempre in lotta con le dispettose sorelle maggiori, Daffy e Feely, con loro condivide il vetusto maniero, insieme all’altrettanto annosa servitù, tutt’e tre orfane di una dama avventurosa e rimasta presente nel ricordo e non solo. Chi era Twining? E chi è quel tipo con cui papà ha urlato? Che significa quel francobollo infilzato nel becco? E come si lega tutto questo all’infausta tragedia, trent’anni prima, nel college? La «chimica» della serie di Flavia de Luce – di cui questo è il primo romanzo – è fatta di diversi elementi: l’ingegno costruttivo da giallo classico, l’ironia scabrosa e impudente, il realismo macabro, la maliziosa innocenza di ragazzina, la carrellata di caricature da vecchia Inghilterra dickensianamente verosimili e originali. Una miscela che si imprime in chi l’apprezza come quasi un sottogenere giallo a sé stante, di grande successo in tutto il mondo, e combina il sorriso, la risata, un sottofondo di brivido e la sorpresa.

1/2020
Sfida personale
154. Il primo libro di una lunga serie

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