lunedì 27 gennaio 2020

La baracca dei tristi piaceri


La baracca dei tristi piaceri
Helga Schneider
ed. Salani
pag. 205


Avevo preso nota di questo libro già parecchio tempo fa, e durante una visita in un posto dove vendono libri di seconda mano, lo trovo,  a prima vista sembra nuovissimo, non posso fare a meno di prenderlo e aggiungerlo alla miriade di libri che ho in attesa di essere letti.

Decido di leggere questo libro in occasione della giornata della memoria, cosa che cerco di fare ogni anno.

Di primo acchito, l'approccio mi lascia un po' basita, perché parallela alla storia di Frau Kiesel, ragazza tedesca e cattolica che viene portata a Buchenwald a causa della sua relazione con un ragazzo nato in una famiglia cattolico-ebraica, si snoda la storia di Sveva, la giornalista di origine tedesca e di Marco, suo amico italiano che vive e lavora a Berlino.
Questo intreccio di storie, sulle prime mi ha dato un po' fastidio, ma mentre il racconto va avanti, trovo che riesca a stemperare l'orrore che Frau Kiesel ha vissuto.

Inaspettatamente, e con mio sommo piacere, la storia attuale é ambientata nella mia adorata Berlino,  mentre descrive dove vanno e quello che fanno, mi sembra di essere li accanto, di passare per caso davanti ad un bar e di vederli li, seduti che si raccontano a vicenda le loro cose.

Trama
Sveva é a Berlino per parlare del suo recente libro, il suo primo libro, e durante una presentazione viene avvicinata da Frau Kiesel, che pian piano le racconta l'orrore vissuto nel Sonderbau di Buchenwald, il bordello all'interno del campo di concentramento.


3/2020
Sfida personale
119. un libro che parla di fatti realmente avvenuti

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