sabato 7 febbraio 2015

Mr. Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina


Mr. Zuppa Campell, il pettirosso e la bambina
Fannie Flagg
Ed. Sonzogno
Pag. 235
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Cerco sempre di finire l'anno e di cominciare quello nuovo con un libro divertente, che sappia strapparmi dei sorrisi, e di solito Fanni Flagg ci riesce con le sue storie strampalate e con i suoi personaggi che sembrano delle macchiette.
Una storia dolce e divertente allo stesso tempo.
Dove si parla di antichi amori idealizzati, vecchie faide famigliari e razziali, povertà ed emarginazione, ma sempre con delle pennellate lievi, sempre con un accenno di sorriso anche gravità dell'argomento trattato.
Bellissima la copertina dell'edizione che mi è capitata, anche se non rispecchia l'immagine del paesino di Lost River che mi sono fatta.

Nella versione originale, l'uccello non è un pettirosso ma un cardinale, uccello simbolo dell'Alabama, questo fatto viene specificato all'inizio del libro da parte del traduttore e ho letto questa precisazione anche in parecchi post, non ho capito bene perché hanno cambiato l'uccello, ma trovo che non sia così importante.

Trama
Il Signor Campbell vive nella fredda e umida Chicago, e questo non aiuta i suoi problemi di salute, il suo medico gli da pochi mesi di vita dicendogli che potrebbe trovare conforto trasferendosi al Sud, in un clima caldo e asciutto, ma che la sua malattia è oramai ad uno stadio avanzato.
Gli consegna un opuscolo di un albergo a Lost River, in cui con il tono dell'imbonitore di una fiera di paese, si decantano le meraviglie del paese e le miracolose proprietà curative del clima.
Mr. Campbell decide di telefonare per prenotare, ma scopre ben presto che il prospetto che ha ricevuto è vecchissimo e che l'albergo non esiste più da tempo.
Questa sua telefonata scatenerà una serie di eventi a cui lui non riuscirà più a mettere un freno, e si ritroverà suo malgrado invischiato nelle faccende strampalate degli abitanti di Lost River.

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