Stoner
di John Williams
Ed. Fazi
Pag. 332
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L'ho finito da qualche giorno, e mi manca, mi sembra strano non aprire il libro per leggere ancora di Bill Stoner, non saprei dire cosa mi è piaciuto, come non saprei dire perché mi ha tenuto incollata alle pagine.
E' un romanzo tranquillo, pacato, come ho immaginato che fosse il protagonista, non ci sono incredibili colpi di scene, ne improvvise svolte.
Il capitolo iniziale riassume già la storia, e i capitoli successivi sembrano la spiegazione di quello che è avvenuto nel corso degli anni.
Il libro segue placido il racconto della vita di Bill Stoner, figlio di contadini che viene iscritto alla facoltà di agraria dal padre, pensando che questo possa essere di aiuto nella conduzione della loro fattoria.
Ma durante il secondo anno, a causa di una domanda del caustico e acuto professor Archer Sloane, Bill scopre il suo amore per la letteratura, a cui dedicherà tutta la sua vita.
Lo so che con queste premesse sembra un libro piatto e noioso, ma non lo è!
E' un libro da leggere e sono sicura che lo si amerà, così come l'ho amato io.
Più di una volta mi sono chiesta perché non si ribellava a tutte le piccole angherie che subiva, perché non scappava dalla meschinità delle persone che lo circondavano, mi sono detta che non era possibile che non gliene andasse bene una, ma dopo averlo letto tutto, mi sono resa conto che il modo di vivere placido e tranquillo, senza picchi, era il modo di vivere a lui congeniale e che forse non era così passivo come il suo personaggio lasciava intendere, si limitava a seguire il corso degli eventi.
1 commento:
La prossima volta che lo vedo lo prendo, mi hai incuriosita :-)
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