mercoledì 13 marzo 2013

29 - Venti racconti allegri e uno triste


Venti racconti allegri e uno triste
Mauro Corona
pag. 151
ed. Mondadori

Dopo aver letto "La casa dei sette ponti" di Mauro Corona ho cominciato a leggere "20 racconti allegri e uno triste".
Fin da subito, e Corona non lo nasconde, si capisce che di allegro i racconti non hanno molto, sono storie di fatti capitati a gente di paese.
Lo spiega bene in un racconto :
"Questi racconti definiti allegri forse non hanno niente di allegro. Ricordano gente semplice, vissuta senza luci di ribalta, passata al buio del mondo in silenzio."

Persone come ce ne sono molti nei nostri paesi che a volte perché sono ingenui, a volte di indole troppo buona, a volte anche perché come si dice qui "non ci arrivano", fanno cose sconsiderate, strane, a volte persino pericolose, ma proprio per le cose che combinano diventano un po' la barzelletta del paese, dando il via a storie che si tramandano di generazione in generazione, magari d'inverno vicino al fuoco o d'estate in baita.

Il racconti sono ambientati negli anni 50-60, nei dintorni di Erto, paese in provincia di Belluno che sarà teatro e spettatore della grande tragedia della diga del Vajont il 9 ottobre del 1963 alle 22.39, nella quale morirono 2'000 persone.

Anche questo libro di Corona mi é piaciuto molto, in alcuni punti mi ha fatto ridere, in certi mi ha messo addosso tristezza, in parecchi mi ha fatto riflettere.

Questo libro partecipa a  "100 libri in un anno", "Tributes Reading Challenge", "Reading Challenge 2013".

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