sabato 1 maggio 2021

La città dei vivi

La città dei vivi
Nicola Lagioia
Ed. Einaudi
pag. 472

Questo libro si basa su una storia di cronaca realmente accaduta nel 2015 a Roma, premetto che non guardo mai la televisione e non mi ricordo molto della vicenda.
Il libro é stato scelto nel gruppo di lettura #ioleggoeinaudi, un gruppo che come dicevo in un post precedente mi sprona a leggere libri che sono solitamente al di fuori della mia zona abituale di lettura.

Non so se per l'argomento trattato, o perché é una storia vera  o se come ho detto all'interno del gruppo, lo stile di scrittura mi faceva pensare di essere direttamente coinvolta con il caso, ma ho fatto davvero fatica a leggerlo.
Complice anche un mese di lavoro molto impegnativo e altre letture in corso, potevo ritagliarmi un po' di tempo al mattino appena alzata o la sera prima di dormire, e in entrambi i casi ho trovato gravoso cominciare o finire la giornata dedicandomi a questa lettura.
Sono riuscita a finirlo entro fine mese data prevista per la discussione a cui non ho partecipato perché ho finito tardi e in cui era presente anche l'autore, ma sono riuscita a finirlo perché non vedevo l'ora di passare ad altro.

Veramente ben scritto, credo che Nicola Lagioia sia riuscito a trasmettermi un'angoscia necessaria, spesso leggiamo di fatti di cronaca come se niente fosse, ne leggiamo talmente tanti che uno assomiglia all'altro.
Leggerlo in questo modo mi ha fatto riflettere moltissimo sulle famiglie coinvolte, in primo luogo alla famiglia di Luca, la vittima, ma anche alle famiglie dei due ragazzi che l'hanno ucciso.
Ragazzi che principalmente incolpano il loro vissuto che li ha portati ad avere problemi che sono poi sfociati nell'atto tremendo che hanno commesso, senza considerare minimamente che parecchie persone vivono disagi simili o hanno subito traumi peggiori e che non pensano in nessun modo di accanirsi su altre persone.
La cosa che mi lascia perplessa é che tutti gli amici che sono stati interpellati non avrebbero mai pensato che Manuel e Marco avrebbero potuto fare quello che hanno fatto.
Conosciamo davvero chi ci sta vicino?
Mi ha ricordato un po' il libro "Solo un ragazzo".

Mi é piaciuto che il libro sia partito dal momento in cui Manuel lo racconta al padre
Una famiglia come tante, si trova per andare al funerale di uno zio, triste per questo motivo, ma solidale nel darsi reciproco conforto, un momento prima di precipitare nel baratro la vita sembra scorrere sui binari della normalità, ma basta una frase pronunciata, non si sa se per ferire il padre o per il bisogno di sputare fuori l'orrore che si tiene dentro e la vita di tutta la famiglia cambia drasticamente.

Ho scritto questa mia recensione a caldo, appena finito il libro, ma di sicuro nei prossimi giorni continuerò a pensarci su, non credo che questa vicenda mi abbandonerà molto presto.

15/2021
Sfida personale 78. L

Ho imparato a prestare più attenzione a quello che leggo, dietro a un fatto di cronaca c'é sempre una famiglia, a volte inconsapevole e molto spesso non responsabile di quello che altri compiono.

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