mercoledì 15 aprile 2020

Resto qui

Resto qui
Marco Balzano
ed. Einaudi
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Dopo aver letto questo libro, ho capito molto meglio "I bambini di Svevia".
I libri non sono collegati fra di loro, ma "Resto qui" parla delle difficili condizioni in cui vivevano nei paesini di montagna non molti anni fa, e mi é un po' più chiaro il sacrificio che moltissime famiglie fecero di lasciar partire i loro bambini.

La storia é ambientata in un paesino del sud Tirolo, Curon, e ruota attorno alla costruzione della diga che sommergerà il paesino, lasciando affiorare solo il campanile, che é anche l'immagine della copertina del libro.

A parte la costruzione della diga, la storia é romanzata, ma la vicenda di Trina potrebbe essere effettivamente successa.
Un racconto che per me é stato un colpo al cuore, e che, parecchi giorni dopo averlo lasciato sedimentare dentro di me mi lascia ancora parecchie cose su cui riflettere.
Parecchie le tematiche che vengono affrontate, a partire da questa popolazione del Sud Tirolo che per le vicende politiche si ritrova annessa all'Italia ma che parla tedesco, l'avvento di Mussolini che obbliga all'uso dell'italiano, l'emigrazione dal sud Italia al nord per motivi di lavoro, le deportazioni di persone che il regime ritiene "pericolose" per le loro idee, la guerra, l'idea che arruolarsi con Hitler permetterà di essere austriaci, l'espropriazione di villaggi per il bene della nazione.
Ho trovato dolorose tutte queste vicende, inflitte a persone che non chiedevano altro di poter vivere serenamente fra le loro montagne, occupandosi delle loro attività e potendo trasmettere la loro cultura ai loro figli.
Un libro che ho letto dopo "Le otto montagne" di Paolo Cognetti e dopo "I bambini di Svevia", tutti e tre ambientati nelle montagne del nord Italia, una mia personale trilogia di libri da leggere, ognuno di questi tre ha dato un qualcosa in più agli altri.

14/2020
Sfida personale 71. Un libro che mi é stato ispirato da un gruppo di lettura

Cosa ho imparato
Ho imparato che non sempre le cose sono bianche o nere, a volte ci si avvicina a certe ideologie che ci sembrano corrette, ma che solo nel corso degli anni avremo la possibilità di capire in pieno se la scelta era quella giusta o sbagliata.
Prima di giudicare, bisogna essere stati parte della vicenda, cosa facile da fare 60 anni dopo, quando si é a conoscenza dell'effettiva malvagità di un'ideologia.

Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io. Vivi i miei dolori, i miei dubbi, le mie risate. Vivi gli anni che ho vissuto io e cadi là dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io.
Luigi Pirandello

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