giovedì 17 gennaio 2013

7 - L'amico ritrovato


Avevo preso questo libro per la sfida di lettura, sezione alfabeto lettera U, ma non mi ricordavo che avevo già inserito "Nella fattoria" di John Updike.
Un libro piccolo piccolo, di 92 pagine, ma come scrive Arthur Koestler nell'introduzione :
"... scrissi all'autore dicendo che consideravo il suo libro un capolavoro minore, riferendomi alle dimensioni ridotte dell'opera e all'impressione che, nonostante tratti della più atroce tragedia della storia umana, è scritta in un tono minore, pieno di nostalgia."

Il racconto é ambientato negli anni prima della guerra a Stoccarda, avendola visitata, man mano che descriveva la città mi sembrava di essere li, anche se come scrive, i 3/4 della città furono distrutti e quindi ricostruiti, presumo quindi che sia cambiata moltissimo.

Pensando all'assurdità della seconda guerra mondiale, come di tutte le guerre mi sono sempre fatta delle domande, e l'unica persona che avrebbe potuto rispondermi é purtroppo mancata quando queste domande non me le ponevo ancora.
Questo libro mi ha fatto capire quindi due cose che ho sempre trovato inconcepibili :

Perché gli ebrei in Europa, ma soprattutto in Germania non hanno avuto sentore della minaccia che incombeva su di loro e non sono corsi ai ripari per tempo?
La risposta me la da il padre, quando dice che anche se ebrei, loro abitano in Germania da anni e hanno persino combattuto durante la prima guerra mondiale per il bene di quello che reputano il loro paese e che quindi non correranno nessun rischio.
Favoloso nella sua tragicità anche il suo gesto finale.

Come ha fatto Hitler a trascinare milioni di fedeli in un così grande atto di stupidità?
Qui la risposta me la da Konradin, l'amico di Hans, nella lettera che gli scrive, nella quale descrive il grande carisma di Hitler e l'ingenuità nell'affermare che quello che il Fuhrer sta facendo, lo fa per il bene della Germania e la sua non é una lotta contro gli ebrei, ma contro i nemici della Germania, e che quindi gli ebrei amici della patria non avranno nulla da temere.

Ho trovato inoltre grottesco il modo di pensare del professor Pompetzi, a pag. 77 e 78, in cui dice che la civiltà greca e quella romana sono state fra le più all'avanguardia culturalmente proprio grazie alla comparsa prima in Grecia e poi in Italia dei Dori, antiche tribù ariane.

Un ultimo consiglio :
se siete abituati a leggere subito l'ultima riga di un libro non fatelo in questo caso, perchè il succo di tutto il libro si condensa proprio li.


totale libri 2013 : 7 (-63)
totale pagine : 1117 (-16'6546)


2 commenti:

Federicasole ha detto...

Ma quanto leggi?sei mitica. Questo libro mi ricorda i tempi della scuola con tenerezza.Complimenti per il ritmo di lettura che hai!Se vuoi condividere qualche suggerimento e titolo passa a trovarci su facebook: l'amore per i libri: https://www.facebook.com/groups/202097643248294/
buona domenica!

Leyla Ferrari ha detto...

Grazie mille per il complimento, leggo trascurando parecchie cose e applicando i "comandamenti" di Nina Sankovitch.