sabato 2 febbraio 2013

13 - La grande casa


Nada mi piace come cantante fin da quando ero piccola, e in effetti mentre scrivo questa recensione sto ascoltando alcune sue canzoni su youtube.

Sono in biblioteca e una signora davanti a me prende dallo scaffale dei nuovi arrivi questo libro, vedo che é scritto da Nada e spero che non lo prenda, la signora legge la trama lo posa, lo riprende e lo posa di nuovo.
A questo punto mi ci fiondo, leggo anch'io la trama, che mi sa che adesso si dice sinossi, e lo metto sotto al braccio.
Non sapevo nemmeno che Nada avesse scritto un libro, dalla quarta di copertina capisco che questo é il suo terzo libro, con il senno del poi sono curiosa di vedere come sono i primi due.

Trama ufficiale da qui.
Elke Richter appartiene a una ricca famiglia. I genitori l’hanno portata fin da bambina in Italia, sul litorale di Corielba, ed è qui che Elke torna, adulta, con un passato doloroso alle spalle, per cominciare una nuova vita. Per questo rileva una vecchia fornace e la trasforma in una villa, anzi nella sua piccola grande utopia: una Grande Casa, un luogo per persone che amano il silenzio e lo cercano. Fra queste c’è Gemma, che parla con gli alberi, ha in sé l’energia dell’universo ed è di esempio a tutti. Poi c’è Emilia: rimasta orfana, è andata dalle suore e ha trovato il conforto paterno di un bidello di scuola, prima di perdersi nel miraggio di diventare una ballerina famosa. La Grande Casa è la storia dell’amicizia di queste tre donne speciali e del destino che le ha fatte incontrare. Accanto a loro, gli altri ospiti della Grande Casa: visionari incompresi, artisti, solitari, che nel ricovero di Elke trovano finalmente se stessi sconfiggendo l’indifferenza che li aveva posti ai margini della vita sociale. Sullo sfondo di una Natura che pare ribellarsi con alluvioni, terremoti, malattie e catastrofi alla scriteriata volontà di dominio degli uomini, Nada Malanima racconta le vicende di un piccolo gruppo di personaggi indimenticabili. Insieme, essi sapranno ricostruire una convivenza diversa, fatta di passione, di sensibilità quasi medianica, di rispetto per le forze segrete del cuore nella loro corrispondenza con quelle, ancora più forti e segrete, del mondo.


La trama é un po' incasinata salta da una all'altra delle tre donne protagoniste principali della storia e di volta in volta parla di periodi diversi fra di loro, parte come una matassa aggrovigliata che si dipana solo alla fine, i nomi dei personaggi di contorno sono astrusi.
Gira in giro al fatto che non ci sono più le stagioni, la frutta matura prima, la primavera é più calda e l'estate fredda, ....
Si basa su una profezia che circola che dal 2012 il mondo subirà per alcuni decenni grandi catastrofi, alluvioni, vulcani, tempeste, grandinate e guerre urbane prima di poter tornare un posto piacevole nel quale vivere.
Ma al fine di questa storia tutti questi eventi climatici sono davvero necessari?
Perché ambientare  la storia in un futuro prossimo (dal 2020 al 2053)? avrebbe potuto essere bella anche ambientata ai giorni nostri e curata meglio.
Alcune storie sono solo inserite li per caso, come le righe in cui si parla della ragazza che ha ereditato il castello, perchè citarla?
Si parla di Air Train, un moderno treno sopraelevato che ha sostituito i vecchi treni, si parla di insalata colorata tolta direttamente da un distributore automatico, si parla di centrali nucleari che vengono costruite direttamente sul mare, con vasche denuclearizzate di acqua marina dove la gente a gruppi può ancora fare il bagno.
Anche questo senza attinenza con la storia.

Letto in un pomeriggio di pioggia e di vento fortissimo che in alcuni punti mi sembrava di essere nella storia, mi domando se questo libro fosse stato un'opera prima di qualsiasi altro scrittore, sconosciuto, sarebbe stato pubblicato lo stesso ?

Ho dato tre stelline perchè la storia non è male.

2 commenti:

Federicasole ha detto...

Valida domanda la tua domanda finale, chissà....peccato, ci sono libri che lasciano così, dando una sensazione di incompiutezza!Quando mi capita, il mio unico rimedio è buttarmi a capofitto in un'altra storia!
:-)
buona domenica!

Leyla Ferrari ha detto...

Giusto! In effetti sto già gironzolando per Barcellona con "La bella di Buenos Aires di Manuel Vàsquez Montàlban. Buona domenica anche a te